Guida agli investimenti in obbligazioni: tutto quello da sapere

Le obbligazioni sono tra gli strumenti finanziari più utilizzati nel mondo degli investimenti, sia dagli esperti che dai principianti. Offrono una fonte di reddito stabile e, rispetto alle azioni, presentano generalmente un livello di rischio inferiore. Tuttavia, nonostante la loro diffusione, molti investitori non ne conoscono a fondo il funzionamento e il ruolo che possono svolgere all’interno di un portafoglio ben bilanciato.

In questa guida scoprirai tutto ciò che c'è da sapere sulle obbligazioni: le loro caratteristiche principali, i diversi tipi disponibili, i rischi da considerare e le strategie per investirci in modo intelligente. Queste informazioni ti aiuteranno a comprendere meglio le obbligazioni e a utilizzarle efficacemente nella gestione del tuo capitale.

Obbligazioni: cosa sono e come funzionano

Le obbligazioni (o bonds) sono strumenti finanziari con cui governi, aziende e istituzioni raccolgono capitale presso gli investitori. Quando un ente emette un’obbligazione, sta di fatto prendendo in prestito denaro dagli investitori, impegnandosi a restituire il capitale alla scadenza e a corrispondere interessi periodici sotto forma di cedole. Questo meccanismo permette all’emittente di finanziare progetti e attività, mentre l’investitore ottiene un rendimento prevedibile nel tempo.

Ad esempio, se un’azienda emette un’obbligazione con una durata di cinque anni e un tasso d’interesse annuo del 4%, chi la acquista riceverà ogni anno il 4% del valore nominale sotto forma di cedola. Alla scadenza del quinto anno, l’investitore otterrà il rimborso dell’intero capitale investito, oltre all’ultima cedola maturata.

Per avere una comprensione più chiara delle obbligazioni, ecco alcuni termini fondamentali da conoscere:

Come funzionano le obbligazioni: acquisto, prezzo e mercati

Le obbligazioni possono essere acquistate sia sul mercato primario che sul mercato secondario.

Uno degli aspetti fondamentali delle obbligazioni è il loro rapporto con i tassi di interesse. Quando i tassi aumentano, il prezzo delle obbligazioni esistenti tende a diminuire, poiché diventano meno attraenti rispetto alle nuove emissioni che offrono rendimenti più alti. Al contrario, se i tassi di interesse scendono, le obbligazioni con cedole più alte diventano più richieste e il loro prezzo aumenta.

Nel caso delle obbligazioni a tasso fisso, il rendimento effettivo per chi le detiene fino alla scadenza rimane invariato. Ciò significa che, indipendentemente dalle oscillazioni di prezzo nel mercato secondario, l'investitore riceverà l’interesse predeterminato e il capitale iniziale alla scadenza. Le variazioni di prezzo incidono solo su chi compra e vende il titolo prima della sua naturale scadenza.

Quando un investitore acquista un’obbligazione sul mercato secondario, oltre a pagare il prezzo del titolo, deve anche corrispondere al venditore la quota di interessi maturati fino a quel momento. Questo accade perché le obbligazioni pagano cedole a intervalli regolari, ma gli interessi vengono maturati quotidianamente.

Ad esempio, se un’obbligazione paga una cedola semestrale e viene venduta dopo tre mesi dall'ultimo pagamento, l'acquirente dovrà rimborsare al venditore gli interessi maturati in quel periodo. Al successivo pagamento della cedola, l’acquirente riceverà l'intero importo, compresa la quota di interessi precedentemente versata al venditore. Questo meccanismo garantisce una distribuzione equa degli interessi tra il vecchio e il nuovo possessore del titolo.

Tipologie di obbligazioni

Esistono diverse tipologie di obbligazioni, ognuna con caratteristiche specifiche. Una prima distinzione riguarda le obbligazioni ordinarie (o senior) e le obbligazioni subordinate (o junior). Le obbligazioni ordinarie sono le più comuni, mentre quelle subordinate presentano un rischio maggiore: in caso di default dell’emittente, il rimborso viene effettuato prima agli obbligazionisti senior e solo successivamente, se rimangono fondi, a quelli junior. Per compensare il rischio più elevato, le obbligazioni subordinate offrono solitamente rendimenti superiori.

Distinzione in base all’emittente

Le obbligazioni poi possono essere classificate in base a chi le emette:

Tipologie in base al tasso d’interesse

Le obbligazioni si distinguono anche in base al tipo di tasso d’interesse applicato:

Esistono poi le obbligazioni zero coupon, che non pagano cedole periodiche. Questi titoli vengono emessi a un prezzo inferiore al valore nominale di 100 e il loro rendimento è determinato dalla differenza tra il prezzo di acquisto e il valore di rimborso alla scadenza. Un esempio in Italia sono i BOT e i CTZ.

Un’altra categoria è quella delle obbligazioni convertibili, che offrono al possessore la possibilità di convertire il titolo in azioni della società emittente in determinati periodi, diventandone socio. Troviamo poi le obbligazioni strutturate, più complesse, che combinano una componente obbligazionaria tradizionale con strumenti derivati.

Classificazione in base alla scadenza

Possiamo infine distinguere le obbligazioni in base alla loro durata:

I rischi delle obbligazioni: cosa devi sapere prima di investire

Nonostante le obbligazioni siano considerate strumenti finanziari più sicuri rispetto alle azioni, presentano comunque dei rischi che ogni investitore dovrebbe valutare attentamente.

Rischio di default

Quando si acquista un’obbligazione, si sta prestando denaro a un emittente che, alla scadenza, dovrà restituire il capitale investito con gli interessi pattuiti. Tuttavia, esiste la possibilità che l’emittente non sia in grado di onorare il proprio debito: questo è il cosiddetto rischio di default. Per ridurre questo rischio, è possibile investire in obbligazioni emesse solamente da entità con una buona affidabilità creditizia.

Agenzie di rating come Moody’s, Standard & Poor’s (S&P) e Fitch valutano la solidità finanziaria degli emittenti, assegnando un punteggio (rating) che aiuta gli investitori a comprendere il livello di rischio associato all’investimento.

Rating Moody’s, Standard & Poor’s (S&P) e Fitch

Le obbligazioni, in base al rating, si suddividono in:

Il rendimento di un’obbligazione è anche strettamente legato al suo rating: più basso è il rating, maggiore sarà il rischio percepito dagli investitori e, di conseguenza, più alto sarà il tasso di interesse richiesto per compensare il rischio.

Rischio di variazione dei tassi di interesse

Come visto in precedenza, i prezzi delle obbligazioni sono direttamente influenzati dall’andamento dei tassi di interesse. Quando i tassi aumentano, il prezzo delle obbligazioni esistenti tende a diminuire, poiché diventano meno attraenti rispetto alle nuove emissioni con rendimenti più alti. Viceversa, se i tassi di interesse scendono, il prezzo delle obbligazioni già in circolazione tende a salire.

Anche una variazione del rating di un’obbligazione può incidere sul suo valore di mercato. Se il rating viene abbassato, il titolo diventa meno affidabile agli occhi degli investitori e il prezzo cala; al contrario, un miglioramento del rating può aumentarne il valore.

Di conseguenza, chi volesse vendere il titolo prima della scadenza potrebbe incorrere in perdite nel caso in cui i tassi di interesse siano aumentati. Chi invece adotta la strategia buy and hold, ovvero chi compra e detiene un’obbligazione fino alla scadenza, non subirà l’impatto di queste variazioni di prezzo, poiché alla scadenza riceverà il capitale investito e gli interessi pattuiti.

Rischio di liquidità

Le obbligazioni, rispetto alle azioni, sono meno scambiate sul mercato secondario, poiché molti investitori le mantengono fino alla scadenza. Ciò significa che potrebbe essere difficile trovare un acquirente in caso di necessità di vendita immediata.

Una minore liquidità può comportare spread denaro-lettera più elevati, ossia una differenza più ampia tra il prezzo di acquisto e quello di vendita. Questo può incidere sull'investimento, aumentandone i costi di transazione.

Rischio di cambio

Investire in obbligazioni denominate in una valuta diversa dalla propria espone al rischio di cambio, poiché il valore dell’investimento dipende dall’andamento del tasso di cambio tra le due valute. Se la valuta dell’obbligazione si deprezza rispetto alla propria, il rendimento complessivo (sia il prezzo che il valore nominale) diminuirà, riducendo il valore dell’investimento.

Al contrario, un apprezzamento della valuta estera potrebbe incrementare il valore dell’investimento, trasformando questo rischio in un’opportunità di guadagno.

Per mitigare questo rischio, si possono adottare due strategie:

Come investire in obbligazioni per diversificare e ridurre il rischio

Le obbligazioni rappresentano uno strumento d’investimento molto diffuso, apprezzato soprattutto per la stabilità che possono offrire all’interno di un portafoglio ben diversificato. Vediamo le principali strategie di investimento.

Pianificare spese future con le obbligazioni

Uno dei principali vantaggi di investire in obbligazioni è la possibilità di pianificare spese future con maggiore certezza. Grazie alla prevedibilità del rendimento e della scadenza, è possibile allineare gli investimenti alle proprie esigenze finanziarie.

Ad esempio, se si prevede di acquistare un’auto tra tre anni con un budget di 10.000 euro, si può scegliere un’obbligazione con scadenza in quel periodo, evitando il rischio di dover liquidare un investimento in perdita.

Anche in situazioni di incertezza sul proprio futuro, può essere utile destinare una parte del portafoglio a obbligazioni a breve termine. Immaginiamo uno studente universitario che ha investito gran parte dei suoi risparmi in azioni. Dopo tre anni, si presenta un’opportunità per avviare un’attività, ma i mercati azionari sono in ribasso e vendere le azioni significherebbe subire una perdita. Se avesse destinato una parte del capitale in obbligazioni a breve scadenza, avrebbe potuto contare su una maggiore liquidità senza dover liquidare investimenti azionari in un momento sfavorevole.

Per queste situazioni, non è necessario puntare su rendimenti elevati, ma piuttosto sulla sicurezza della restituzione del capitale. Le obbligazioni investment grade con scadenze brevi sono quindi la scelta migliore per questo scopo.

Obbligazioni per un portafoglio più stabile

Le obbligazioni, essendo generalmente meno volatili delle azioni, rappresentano uno strumento efficace per ridurre il rischio complessivo di un portafoglio. Tuttavia, questa minore volatilità si traduce in rendimenti inferiori rispetto al mercato azionario. Per questo motivo, è importante bilanciare correttamente la percentuale di obbligazioni e azioni in base alla propria propensione al rischio.

Chi preferisce evitare le forti oscillazioni di mercato azionario o chi si trova in una fase della vita in cui la stabilità finanziaria è prioritaria, potrebbe optare per una quota più elevata di obbligazioni, arrivando anche a escludere del tutto le azioni.

Qualunque sia il motivo dell’investimento, è consigliabile mantenere una prevalenza di obbligazioni investment grade, destinando solo una piccola percentuale ai junk bond per ottenere un potenziale rendimento superiore, ma senza esporre eccessivamente il portafoglio a rischi elevati.

ETF obbligazionari: diversificare senza complicazioni

La diversificazione è un principio fondamentale per la gestione del rischio. Anche se un emittente ha un rating AAA, ciò non significa che l’investimento sia privo di rischio. Per questo motivo, avere un portafoglio ben diversificato è sempre una scelta saggia.

Acquistare però molte obbligazioni singole può essere costoso, sia in termini di tempo che di commissioni. Per semplificare il processo e ridurre i costi, molti investitori scelgono di investire in ETF obbligazionari, strumenti che offrono un’ampia diversificazione con un’unica operazione.

Tuttavia, gli ETF obbligazionari tradizionali non hanno una scadenza fissa e reinvestono continuamente in nuovi titoli, il che li rende meno adatti per chi investe con un orizzonte temporale breve o ben definito.

Un’alternativa valida è rappresentata dagli ETF obbligazionari a scadenza (iBonds), che combinano la diversificazione degli ETF con la prevedibilità tipica delle obbligazioni individuali. Questi strumenti consentono di investire in un paniere di obbligazioni mantenendole fino alla loro naturale scadenza, offrendo maggiore controllo sulla pianificazione finanziaria.

Qualunque sia la strategia scelta, investite solo in strumenti di cui ne comprendiate bene il funzionamento, evitando prodotti complessi se non si dispone delle competenze necessarie per valutarne i rischi.