Immagina di mettere da parte 5.000 euro. Tra 5 anni, con gli stessi soldi, potrai permetterti di acquistare meno cose di quante ne potresti comprare oggi. Questo effetto si chiama inflazione, un fenomeno che consuma silenziosamente i tuoi risparmi.
In un periodo economico come quello attuale, dove l’aumento dei prezzi diventa sempre più una preoccupazione, è importante comprendere l’inflazione e come contrastarla. In questo articolo infatti ti spiegherò cos’è e come funziona l’inflazione, le sue cause, i suoi effetti e come si misura. Poi passeremo alla parte più importante, come proteggere i propri risparmi dall’inflazione
Con il termine inflazione, si intende l’aumento dei prezzi di beni e servizi. L’inflazione comporta una diminuzione del potere d’acquisto e, di conseguenza, un aumento del costo della vita. I nostri soldi quindi, con l’aumentare dell’inflazione, perderanno valore, permettendoci di acquistare meno beni e servizi.
Facciamo un esempio:
Marco ha ogni mese 50 euro per fare benzina. 1 litro di benzina costa 0.70 centesimi, quindi marco ogni mese riuscirà a fare 70 litri circa di benzina. L’anno successivo, a causa dell’aumento dell’inflazione, la benzina arriva a costare 0,90 centesimi al litro. Ora, con i suoi 50 euro, Marco riuscirà a fare solamente 55 litri circa di benzina.
I 50 euro rappresentano il valore nominale, mentre la quantità di beni e servizi che possono essere acquistati con quei soldi rappresenta il valore reale. Nel nostro esempio, quei 50 euro rimangono sempre 50 euro, ma il loro valore reale si abbassa da 70 a 55, perdendo appunto potere d’acquisto.
In casi di aumento eccessivo dei prezzi si parla di iperinflazione, mentre il contrario dell'inflazione, ovvero l'abbassamento dei prezzi di beni e servizi, viene definito deflazione. Livelli elevati di entrambi sono rischiosi per l'economia, mentre un’inflazione bassa, stabile e prevedibile è l'ideale per un sistema economico equilibrato.
Le cause dell'inflazione possono essere ricondotte a due fattori principali:
Inoltre, l'aumento dei prezzi può essere causato anche da un aumento dei costi di produzione o di trasporto. In questo caso, la domanda rimane invariata ma l'offerta diminuisce, provocando un aumento dei prezzi finali di beni e servizi.
L’inflazione si misura osservando l’andamento dei prezzi di un paniere di beni e servizi nel tempo. Osservando la media di questi prezzi, sarà possibile stabilire se sono in crescita, stabili o in calo.
Il paniere, o indice, viene costantemente aggiornato per essere sempre in linea con le abitudini di consumo della popolazione. In Italia, ad esempio, nel 2024, il paniere contiene 1915 beni e servizi diversi. Questa diversificazione permette di controllare l’aumento generalizzato dei prezzi, così da essere più in linea possibile con le abitudini di spesa dei singoli individui.
L’inflazione ha diversi effetti sulla nostra vita:
La strategia migliore per proteggere i propri soldi dalla perdita di valore è investirli. Evitiamo quindi di lasciare i risparmi fermi sul conto corrente (guarda quest’altro articolo per sapere quanti soldi tenere sul conto corrente). Investendoli potremo generare dei profitti che contrastino la perdita di valore dovuta all’inflazione e che aumentano il nostro patrimonio. In cosa investire? Questa scelta può dipendere da esigenze personali e capacità finanziarie, esistono diverse opzioni come obbligazioni, azioni, materi prime, ETF, il mio consiglio è quello di diversificare e non soffermarsi su un solo titolo.
Come abbiamo già visto investire in obbligazioni a tasso fisso non è una buona idea per combattere l’inflazione. Esistono però le obbligazioni indicizzate all’inflazione, ovvero obbligazioni a tasso variabile che aumenta all’aumentare dell’inflazione. Tuttavia queste obbligazioni seguono l’inflazione passata, in genere di 2 - 3 mesi, risultando in ritardo.
Investire quindi in obbligazioni, o fondi ed ETF che ci investono, per proteggersi dall’inflazione, può essere una buona idea, se sono obbligazioni indicizzate all’inflazione, anche se non sono del tutto efficienti. Mentre per le obbligazioni a tasso fisso è meglio investire in quelle a scadenza breve e in periodi di bassa inflazione.
Investire in azioni, o fondi ed ETF che ci investono, è il miglior modo per proteggersi dall’inflazione, se fatto però nel lungo periodo. Nel breve termine, invece, l’inflazione può incidere negativamente sui rendimenti.
Investendo nel mercato azionario nel lungo periodo, potremo utilizzare l’inflazione a nostro vantaggio, utilizzando la meccanica inflazione alta, prezzi bassi e viceversa: utilizzando la strategia di investimento dollar cost averaging (ovvero somme di denaro investite in intervalli di tempo regolari), quando l’inflazione è alta e i prezzi bassi compreremo più titoli e quando l’inflazione è bassa e i prezzi alti ne compreremo meno.
Ma se all’aumentare dell’inflazione i prezzi dei titoli azionari calano e al calo dell’inflazione i prezzi aumentano, non sarebbe meglio comprare quando l’inflazione è alta e vendere quando l’inflazione è bassa? Si, sai prevedere l’inflazione? No, quindi non farlo.
Il mercato azionario ha rendimenti attesi maggiori rispetto agli altri strumenti finanziari, ma anche i rischi sono maggiori, tuttavia questi rischi sono principalmente dovuti alle forti oscillazioni dei prezzi nel breve periodo, nel lungo periodo, invece, questi rischi diminuiscono.
Le materie prime, considerate da molti beni rifugio, non sono in realtà così tanto dei rifugi. I prezzi delle materie prime sono generalmente sensibili alla crescita economica e alla variazione dei prezzi, e hanno anche coperto l’inflazione in molti periodi, ma ci sono stati altrettanti periodi in cui andavo nel verso opposto.
Inoltre le materie prime si limitano soltanto a stare dietro all’inflazione e non a generare profitti superiori come ad esempio le azioni. Questi motivi rendono le materie prime un investimento ancora dubbioso e quindi sconsigliato.