Come creare un fondo d'emergenza: calcolo, gestione e errori da evitare

La gestione delle proprie finanze non è una pratica complessa, ma nonostante ciò molti la trascurano, utilizzando il denaro senza criterio. Lo sapevi che il 40% degli italiani non ha risparmi sufficienti per coprire spese improvvise?  Questo accade principalmente perché non hanno creato un fondo d’emergenza. Se anche tu rientri in questa categoria o comunque possiedi dei risparmi per le emergenze ma non sai come gestirli, stai tranquillo, te lo spiego io. Creando un fondo d’emergenza non ti troverai mai in quelle situazioni in cui hai bisogno di soldi per delle spese essenziali ma non ne hai da parte. In questo articolo ti spiegherò passo-passo come creare questo fondo, dove è meglio tenerlo e alcuni errori comuni da evitare.

Cos’è un fondo d’emergenza e perché è importante averne uno

Un fondo d’emergenza è, come suggerisce il nome, una riserva di denaro liquido messa da parte per far fronte alle emergenze. I fattori che possono costituire emergenze possono essere ad esempio la perdita del lavoro, la macchina che si rompe o spese mediche impreviste. Creando il nostro fondo avremo una protezione finanziaria da imprevisti: se perdessimo il lavoro, ad esempio, grazie al fondo d'emergenza possiamo continuare a vivere la vita quotidiana (pur limitando le spese) per alcuni mesi mentre cerchiamo una nuova occupazione, evitando così di indebitarci e garantendoci una maggiore serenità a livello psicologico.

Quanti soldi tenere nel fondo d’emergenza

Ma quanti soldi dobbiamo accantonare in questo fondo? La regola generale suggerisce di tenere dai 3 ai 6 mesi di spese mensili, ma ognuno ha esigenze diverse, quindi questa regola non è sempre sufficiente. Vediamo meglio come calcolare l’importo ideale per il nostro fondo d’emergenza.

Per prima cosa dobbiamo capire a quanto ammontano le nostre spese mensili, considerando però solamente quelle essenziali. Nel caso in cui dovessimo attingere al fondo, ci troveremmo in una situazione di emergenza, quindi teoricamente limiteremmo le spese a quelle essenziali, per poi riprendere con le altre una volta superato il momento critico.

Una volta capito a quanto ammontano le spese mensili le moltiplichiamo da 3 a 6 mesi, a seconda di quanta sicurezza vogliamo (moltiplicando anche fino a 9 mesi per i più prudenti. È importante considerare la propria situazione lavorativa: se si ha una posizione stabile oppure no, e quanto tempo potrebbe essere necessario per trovare un nuovo lavoro in caso di licenziamento. Per chi ha persone a carico, è consigliabile aggiungere 1 mese di spese per ogni persona. Come ultimo fattore, dobbiamo considerare i beni indispensabili; se ad esempio per vivere o lavorare serve assolutamente un’auto, dovreste avere all’interno del fondo d’emergenza i soldi necessari per acquistarne una in caso di necessità. dobbiamo quindi aggiungere al fondo il valore di tutti quei beni che ci sono indispensabili per vivere o lavorare, possono essere ad esempio l’auto, un computer, il wi-fi, attrezzatura specifica (tipo da fotografo se lo fai di lavoro), ecc.

Facciamo due esempi pratici:

Lavoratore dipendente con 2 persone a carico, lavoro stabile e 900€ di spese mensili:

  • 900€ x 3 (per la stabilità del lavoro)
  • 900€ x 2 (per le persone a carico)
  • 10.000€ (beni indispensabili)

Totale: 900€ x 3 x 2 + 10.000€ = 14.500€

Libero professionista con nessuna persona a carico, lavoro poco stabile e 2.000€ di spese mensili:

  • 2.000€ x 6 (per la stabilità del lavoro)
  • nessuna persona a carico
  • 25.000€ (beni indispensabili)

Totale: 2.000€ x 6 + 25.000€ = 37.000€

Dove tenere il fondo d’emergenza

Il fondo d'emergenza può essere custodito in un normale conto corrente a zero spese. Un’alternativa potrebbe essere un conto deposito svincolato, così da poterci guadagnare anche qualche interesse sopra, mi raccomando però che sia svincolato, il fondo dev’essere sempre accessibile per le emergenze. L’ideale sarebbe anche tenerlo in un conto separato da dove si depositano le entrate mensili. Inoltre se il fondo è di piccole dimensioni si potrebbe valutare di dividerlo in più conti per evitare di pagare l’imposta di bollo (applicata sui conti con giacenze superiori a 5.000€).

Errori comuni da evitare

Vediamo alcuni errori comuni che devi assolutamente evitare: